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ULTIMATUM DEL M5S DI GELA AL SINDACO 5 STELLE

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C’è chi ha parlato di pace fatta tra l’amministrazione grillina retta dal Sindaco Domenico Messinese e gli oppositori in seno allo stesso Movimento 5 Stelle locale, fra i quali ben quattro dei cinque consiglieri comunali pentastellati.

C’è anche chi, più argutamente, ha parlato di tregua armata, avvicinandosi non poco alla verità. In effetti, la resa dei conti da alcuni paventata non c’è stata, ma l’accordo raggiunto sabato scorso nel summit che ha visto la partecipazione dei parlamentari grillini Cancellieri e Ciaccio, è qualcosa che va anche oltre la tregua armata.

Senza girarci troppo intorno, per quanto il condizionale sia d’obbligo, il movimento avrebbe posto una sorta di ultimatum al primo cittadino eletto nel giugno scorso. Un vero e proprio aut-aut, o dentro o fuori, che metterebbe Messinese con le spalle al muro.

L’accordo poggia fondamentalmente sugli incontri che si terrebbero settimanalmente (e non mensilmente come qualcuno vorrebbe far passare) tra giunta e gruppo consiliare: il che, nasconderebbe non poche insidie per il primo cittadino. In queste pseudo tavole rotonde attorno cui siederebbero a quel punto dodici cavalieri a cinque stelle (il sindaco più sei assessori e cinque consiglieri comunali) verranno affrontate di volta in volta tematiche e problematiche tanto attuali che future. In caso di vedute fortemente discordanti e, quindi, innanzi all’impossibilità di raggiungere una ragionevole intesa, la linea unica da seguire sarà decisa a maggioranza. Una linea che vincolerebbe tutti, sindaco compreso, per il trionfo della regola uno vale uno.

Per quanto assistito fino a pochi giorni fa, la matematica ci dice come allo stato dell’arte Messinese sia in potenziale minoranza (cinque su dodici), potendo contare solo sull’appoggio degli assessori Salinitro, Siciliano e Morello, nonché su quello della consigliere Cavallo, ex capogruppo defenestrata giorni addietro dal suo ruolo per aver preso le distanze da suoi colleghi. Una situazione che vedrebbe, dunque, il primo cittadino ostaggio di una maggioranza che potrebbe rivelarsi a lui avversa. Una situazione a cui Messinese potrebbe comunque ribellarsi, facendo saltare l’accordo siglato sabato scorso. Eventualità che vedrebbe però il movimento costretto a togliere il simbolo alla giunta ed al suo sindaco, mentre a quest’ultimo non rimarrebbe che affidarsi a quelle ipotesi di larghe intese o di governo di salute pubblica, di cui si è fortemente vociferato nei giorni scorsi. Allorché, sarebbe a dir poco arduo per il primo cittadino essere ancora credibile nel farle passare ancora come semplici illazioni.

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Fonte: Corriere di Gela