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VARO NAVE TRIESTE, COME SI CAMBIA: PER M5S ERA UNO SPRECO, ORA LA LODANO

Varata a Castellammare di Stabia, la nave Trieste, la più grande nave militare costruita dal dopoguerra  e futura ammiraglia della Marina Militare. Scuole chiuse per l’occasione. La nave Trieste è una nuova portaelicotteri anfibia multiruolo e multifunzione.

Alla cerimonia di varo erano presenti anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il bis ministro, Luigi Di Maio, e la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta.
“Nave Trieste è una perfetta sintesi della capacità di innovazione tecnologica del Paese”, ha affermato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta. “L’innovazione – ha aggiunto il ministro – deve essere supportata dalla certezza dei finanziamenti, perché i flussi finanziari influiscono sulla credibilità agli occhi dei partner”.

“Oggi a Castellammare di Stabia con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, e l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, ho partecipato al varo della nave Trieste. Un’eccellenza della cantieristica italiana. L’unità navale più grande costruita da Fincantieri per la nostra Marina militare. Un orgoglio internazionale per il nostro Paese”. Ha scritto in un post su Facebook il ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio.
“Per questo – ha continuato Di Maio – dobbiamo ringraziare tutte le maestranze e i lavoratori della Fincantieri, che con passione e professionalità non hanno mai smesso di credere nel futuro della nostra terra. Ci hanno sempre messo il cuore e questo gli va riconosciuto. Grazie!”

Solo tre anni fa i parlamentari pentastellati avevano lanciato una campagna contro i finanziamenti per la Trieste e le altre unità della legge navale con tanto di hashtag “La cricca delle navi#Pinotti”. “Sei miliardi di soldi pubblici bruciati”, scrivevano, nell’aprile del 2016, i parlamentari grillini sul sito movimento5stelle.it/parlamento.

E ancora prima, dicembre 2014, sempre su movimento5stelle.it/parlamento, chiedevano ragione sui soldi per l’acquisto delle nuove navi militari, invece di pensare agli alluvionati.
“Il governo trova miliardi per l’acquisto di nuove navi militari, ma non per gli alluvionati, costretti – scrivevano i 5 Stelle – invece a saldare il pagamento dei tributi sospesi il 22 dicembre. E’ una vergogna. Lo dichiarano i deputati M5S della Commissione Difesa.
La Difesa, congiuntamente ad altri ministeri come lo Sviluppo economico, sta portando avanti una vera e propria campagna acquisti. Il rinnovo e il potenziamento della flotta da guerra della Marina Militare sta per avere il via definitivo dal Parlamento con delle modalità di finanziamento che non ci convincono.
Costerà ai cittadini 5,4 miliardi di soldi pubblici. Uno spreco che andrà ad aggiungersi al programma acquisti dei caccia F35 e sul quale finora l’esecutivo ha fornito informazioni limitate e riduttive alle Camere”.
Si tratta di un finanziamento su base ventennale che aumenterà progressivamente di anno in anno e che, secondo quanto descritto nella legge navale, potrà ricevere ulteriori rimodulazioni. Il che dà carta bianca al governo per un ulteriore rafforzamento della flotta in futuro.

È sorprendente constatare la mutazione dei 5 Stelle da quando sono al governo. Ma quello era il tempo dell’opposizione. Quando si è al governo le cose cambiano. Così come cambia la natura delle navi. Non più strumenti di guerra, ma mezzi di innovazione tecnologica.