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Zitto zitto, quatto quatto, alla vigilia di Natale, mentre gli italiani facevano i conti per mettere insieme il cenone e il pranzo, a tre giorni dallo scioglimento della legislatura, Francesco Paolo Lucchese, da Alcamo, classe 1935, ridiventa onorevole. Per tre giorni. Uno, due e tre.

Per questa sgobbata riceverà uno “stipendio”, di 35.000 euro netti. Più di 12.000 euro al giorno. Lucchese, con già quattro legislature alle spalle, è subentrato alla Camera grazie alle dimissioni da deputato di Nino Lo Presti, esponente di Fli nominato nel consiglio di giustizia amministrativa. Un atto che ha fatto scorrere la lista del Pdl, dove Lo Presti era stato eletto nel 2008, fino al diciottesimo posto. Nel frattempo infatti altri tre parlamentari hanno lasciato l’incarico e un quarto, Gaspare Giudice, è deceduto. Toccava proprio a Lucchese subentrare e proprio nell’ultima settimana di attività a Montecitorio prima del decreto di scioglimento delle Camere.

E per questo, tre giorni di lavoro in tutto, gli toccherà uno stipendio da parlamentare di circa 12 mila euro al mese fra indennità, diaria e quota per i portaborse sino all’insediamento dei nuovi inquilini di Montecitorio, intorno a metà marzo.

A pensarci bene, in periodo di vacche magre, questo mega compenso è molto di più di lardo che cola e invidia a parte, purtroppo per lui, la modifica del sistema previdenziale, da retributivo a contributivo, non modificherà di molto l’assegno che già percepisce, un ricco vitalizio di 5.305 euro al mese.

Ma Lucchese è in buona compagnia in questa particolare classifica di recordman della casta a carico dei soliti contribuenti:

  Altra faccia tosta è Franco Spada, consigliere regionale lombardo del partito di Antonio Di Pietro, subentrato al dimissionario Gabriele Sola lo stesso giorno dello scioglimento del Consiglio regionale. L’incarico di Spada è durato appena sei ore. Anche solo con sei ore, però, Spada ha maturato il diritto di ricevere lo stipendio di 50 mila euro fino alle prossime elezioni. “Sono state 6 ore molte intense”, ha ribattuto. Ha sicuramente sudato e molto per quelle 8.333,33 euro per ogni ora.

  Della classifica fa parte il nostrano Massimiliano Scarabeo, vice segretario del PD regionale e primo dei non eletti nella lista di Roberto Ruta, subentrato in consiglio al posto del dimissionario Paolo Di Laura Frattura. Fino all’insediamento del prossimo consiglio percepirà circa 31.500 euro dei nostri soldi, quale componente di un consiglio regionale che, secondo il TAR prima e del Consiglio di Stato dopo, non ci dovrebbe essere.

Viva l’Italia!

mader