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DI MAIO E LA GARA SENZA GARA PER DIVENTARE PREMIER 5 STELLE

Da imbattibile super-favorito a imbattibile per assenza di avversari: è tutto in questo passaggio che si giocano, in queste ore, le primarie del M5S di Luigi Di Maio. Alle 12 è scaduto il termine per la presentazione delle candidatura ma, ad eccezione del vice presidente della Camera, nessuno si è fatto avanti quasi a delineare, plasticamente, il dissenso verso le regole varate per la corsa.

Un dissenso che Beppe Grillo, arrivato in serata a Roma, proverà a placare incontrando, probabilmente, i “big” pentastellati. Anche perché, a muovere il fastidio dell’ala ortodossa è la regola secondo cui il vincitore delle primarie sarà il capo politico del M5S, ruolo finora tenuto da Grillo. Una rivoluzione, nell’universo pentastellato, che irrita non poco gli ortodossi contrari al principio insito nella regola varata e preoccupati che una serie di poteri sia accentrata non più nel Garante ma in un suo esponente, presumendo così un conflitto di interessi. Da qui, anche, l’arrivo di Grillo a Roma: l’ex comico, molto probabilmente, rassicurerà i suoi sul fatto che non uscirà di scena e farà il punto anche sullo status quo delle primarie.

Al momento, infatti, la ‘competizione’ sembra avvolta in un paradosso: quello della corsa solitaria del super favorito Di Maio.
Roberto Fico, l’uomo di riferimento degli ortodossi sul quale in tanti premono per una discesa in campo, da due giorni si è chiuso in un ermetico silenzio. E le possibilità che si candidi, al momento, sono bassissime anche perché un suo impegno implicherebbe l’implicita accettazione della contestata regola sul capo politico. E chissà che in serata, Fico non veda proprio Grillo per cercare di chiarire uno scenario al momento assai fosco per l’equilibrio del Movimento. E sciogliere, anche, il nodo di una sua candidatura che al momento resta lontanissima. Per il resto, il rebus candidati sembra risolversi in un nulla di fatto.
Alessandro Di Battista ha annunciato su Facebook: Ho deciso di non candidarmi a Premier del Movimento 5 Stelle. Le ragioni le spiegherò durante il mio intervento sabato prossimo a Rimini. Tra poco si inizierà a votare e invito alla massima partecipazione. A colui che sarà candidato faccio un grande in bocca al lupo ricordandogli che avrà un compito meraviglioso: quello di portare avanti il programma votato da migliaia di iscritti. Ringrazio tutte le persone che in queste ore mi hanno scritto chiedendomi di candidarmi. È meraviglioso avere tutto questo sostegno. Allo stesso tempo sono sicuro che la mia scelta sia quella giusta.

Silenzio anche dagli altri possibili candidati, come Barbara Lezzi o Nicola Morra. Mentre un altro potenziale avversario di Di Maio, Carlo Sibilia, si fa da parte augurando “in bocca al lupo” a chi correrà alle primarie e richiamando il Movimento delle origini. “Chiunque di noi sarà scelto dalla rete ha già una strada tracciata ben chiara: si chiama programma. Questa persona sarà un pezzo di un’orchestra dove il direttore è il popolo”, scrive Sibilia su facebook.
Ma in coda alle polemiche interne c’è un’altra ombra all’orizzonte delle primarie, quella dei ricorsi. “Le regole violano l’art.7 del Non Statuto sul punto degli indagati e il codice civile vietando a chi ha fatto causa al Garante di candidarsi”, spiega l’avvocato Lorenzo Borrè rivelando di essere stato contattato, in via precauzionale, già da diversi iscritti. E Borré domani sarà al Tribunale di Palermo, chiamato a decidere se confermare o meno il congelamento delle Regionarie in Sicilia dopo il ricorso di Mauro Giulivi.
Quella Sicilia dove, anche oggi, è tornato il candidato premier in pectore Di Maio, a testimonianza di una partita, che nell’antica Trinacria, si preannuncia più difficile del previsto.
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Fonte: Ansa