È andata molto meglio quest’anno “Bergamo sotto le 5 Stelle”, la festa estiva del movimento che fa capo a Beppe Grillo. Molto meglio, non tanto nei numeri – scrive Luca Bassi su BergamoNews – o nella tipologia degli ospiti e del dibattito, ma per i conti finali. Già, perché l’appuntamento del 2016 si era concluso in modo amaro e doloroso per i promotori e per l’intero gruppo politico orobico, quello stesso gruppo politico che – va sempre ricordato – fa dell’onestà la propria parola d’ordine.
Uno degli organizzatori, presidente dell’associazione creata proprio per coordinare “Bergamo sotto le 5 Stelle”, ha infatti sottratto una bella fetta dell’incasso della manifestazione, circa 5mila euro.
Una vera e propria sberla per il popolo grillino non tanto per la cifra improvvisamente sparita nel nulla, ma per la scoperta di avere al proprio interno un traditore dei principi cardine sui quali il M5S è certo di fondare la propria differenza dal resto del mondo politico italiano.
La scoperta della ruberia è stata fatta dagli altri organizzatori che, assieme ai vertici del Movimento, qualche mese dopo la manifestazione hanno iniziato a stilare i conti per saldare le spese: a bilancio tutto perfettamente riuscito, mentre a livello di liquidi ecco risultare l’evidentissimo ammanco.
Messo con le spalle al muro, il grillino traditore ha ammesso le proprie colpe, scusandosi e promettendo di riconsegnare nel giro di qualche settimana il malloppo.
Promessa mantenuta, come confermano i vertici del Movimento: i 5mila euro sono puntualmente tornati dove dovevano stare, sul conto corrente aperto appositamente per gestire le risorse dell’evento di Ghisalba.
L’autore della ruberia, ai tempi della festa del 2016, viveva un momento di difficoltà e aveva un gran bisogno di quattrini, ma dopo la confessione ha voluto riconsegnare il maltolto fino all’ultimo centesimo nonostante i militanti si fossero offerti di fare una colletta per tappare il buco causato dall’ammanco.
Il “malfattore” ha così pagato il suo debito con gli “ex” amici di partito che, per l’appunto, non l’hanno perdonato: la mossa è infatti costata al militante l’iscrizione al Movimento 5 Stelle e, ovviamente, il posto nella macchina organizzativa di “Bergamo sotto le 5 Stelle 2017”, che anche senza di lui – ci confermano i numeri raccolti nelle tre serate di quest’anno – ha comunque fatto il pieno di consensi.