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LE MAGAGNE DEL M5S DI BAGHERIA

Patrizio-Cinque-matteoderricoDue note di richiamo sono arrivate in questi giorni all’amministrazione comunale di Bagheria, una sorta di ammonizione scritta, per dei comportamenti amministrativi che confliggono con le leggi e con le normative regionali vigenti.

La prima arriva alla fine di luglio in risposta ad un esposto inviato da due consiglieri comunali, Maddalena Vella e Massimo Cirano, all’Assessorato regionale per le autonomie locali, e si riferisce alla mancata presentazione da parte del sindaco 5 Stelle Patrizio Cinque della cosiddetta relazione annuale sulla realizzazione del programma, adempimento che la legge prevede all’art. 17 della legge 7/1992.

Il responsabile del procedimento il dr. Angelo Sajeva così scrive al sindaco di Bagheria: “In relazione a quanto sopra ( l’esposto dei due consiglieri n.d.r) nell’invitare la S.V., a voler fornire chiarimenti in merito, si rammenta che a norma dell’art. 27, comma 32, della medesima l.r. n°7/92, le ripetute e persistenti violazioni in ordine all’obbligo suddetto possono comportare per l’applicazione dell’art.40 della legge n°142/90.”

Le ripetute e persistenti violazioni in poche parole potrebbero portare alla sospensione o addirittura alla rimozione.

Va anche detto però che ci sono stati sindaci di Bagheria e di mezza Sicilia, anche nel recente passato che hanno ritardato di mesi e di anni questo adempimento e che non sono mai stati sanzionati, né a Bagheria né in nessun altra parte della Sicilia.

Questo non vuol dire però che il sindaco si possa ritenere esonerato dal fare al più presto fare davanti al consiglio e ai cittadini un bilancio del 1° anno di attività. E’ una buona occasione per dimostrare concretamente un modo diverso di amministrare, rispettando oltre che lo spirito anche la lettera della legge.

L’altro esposto riguarda un comportamento non consono del presidente del consiglio comunale Claudia Clemente, del Movimento 5 Stelle, e si riferisce al fatto che malgrado 1/5 dei consiglieri avessero fatto richiesta di una seduta consiliare, così come prevede la legge, la presidente abbia ignorato questo obbligo. Anche in questo caso l’esposto era stato presentato dai due consiglieri del gruppo ‘Indipendenti per Bagheria’ Cirano e Vella.

Il funzionario dell’Assessorato alle Autonomie Angelo Sajeva scrive testualmente in un nota dello scorso 4 settembre e per la quale chiede ‘con cortese urgenza’ un riscontro:
“In riferimento a quanto sopra ( l’esposto dei due consiglieri n.d.r), è opportuno richiamare le norme che disciplinano la materia ed in particolare l’art. 32 ella L.R. n°48/91, secondo cui il presidente del consiglio è tenuto a convocare il consiglio comunale quando lo richiede 1/5 dei consiglieri.

Al presidente del consiglio spetta soltanto la verifica formale affinché la richiesta provenga dal prescritto numero dei consiglieri legittimati, mentre è compito del consiglio nella sua totalità quello di verificare la legalità della convocazione e l’ammissibilità della questione da trattare, salvo che non si tratti di oggetto che, in nessun caso potrebbe essere posto all’o.d.g. in quanto illecito impossibile o per legge manifestamente estraneo alle competenze dell’Assemblea ( si cita sentenza del TAR Piemonte).

Ed ancora, non possono sottrarsi alla valutazione del consiglio ( cioè alla discussione e al dibattito in seduta pubblica in considerazione delle ragioni della minoranza/e) questioni che sotto il profilo tecnico-professionale non siano riconducibili nell’ambito degli atti fondamentali dell’Organo, ma che richiedono comunque approfondito esame sotto aspetti e riflessi che incidono sulle competenze consiliari.”

C’è sufficiente materia per una riflessione e purtroppo anche per la polemica politica.

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Angelo Gargano per Bagheria News