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LEGA DEL VENETO CONTRO IL DECRETO DIGNITÀ DI DI MAIO

Il segretario della Lega in Veneto Gianantonio Da Re sembra allinearsi alle posizioni di Confindustria e Confartigianato che avevano criticato il Decreto Dignità proposto dal ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio. “Così si tagliano le gambe alle imprese, il decreto va cambiato”  ha detto Da Re in un’intervista al Corriere della Sera.

“A queste condizioni – spiega Da Re – non è che ci penserei due volte ad assumere qualcuno, non lo assumerei affatto. E parlo con cognizione di causa. Ho aperto la mia partita Iva a 23 anni e ce l’ho ancora a 65. Ho fatto il benzinaio per trent’anni mentre ora ho tenuto solo l’autolavaggio. Vincolare i contratti a tempo determinato è una strada pericolosa che porta al lavoro nero e all’evasione. Le industrie venete sono micro-imprese con esigenze di manodopera che mutano. La flessibilità  – ha concluso Da Re – è fondamentale e la parola magica è, piuttosto, riduzione del costo del lavoro”
La sua voce è quella dei tantissimi piccoli e medi imprenditori che, soprattutto nel produttivo Nord-Est, costituiscono la storica base elettorale della Lega. Il decreto concepito dai grillini, al netto delle misure per il contrasto alla ludopatia, per Da Re va riscritto da capo, spiega.
Fonte: Ansa