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DI MAIO CANDIDA DI MAIO

Finalmente! Dopo settimane e mesi di indugio Luigi Di Maio formalizza la sua candidatura alla premiership del Movimento 5 Stelle. Di Maio con le nuove regole per le primarie ha potuto candidarsi a premier nonostante risulti indagato dalla Procura di Genova per diffamazione dopo la querela presentata dall’ex candidata sindaco Marika Cassimatis, poi espulsa dal Movimento.

All’interno del Movimento non mancano le voci critiche. E fanno discutere proprio quelle regole pubblicate sul blog di Beppe Grillo per poter ambire a rappresentare i pentastellati: sono scritte su misura per Di Maio, è l’accusa.
Ma per il suggello ufficiale bisognerà attendere la nuova edizione della kermesse ‘Italia a 5 Stelle, che aprirà i battenti a Rimini venerdì e si concluderà domenica, per capire quali e quanti saranno gli eventuali sfidanti. Per ora Di Maio è l’unico candidato, in corsa per le primarie (c’è tempo fino alle 12 di domani 18 settembre), visto che nessuno sfidante ha ufficializzato la sua candidatura. Secondo le nuove regole, potranno candidarsi alle primarie tutti gli appartenenti al Movimento 5 stelle che abbiano esperito un mandato da portavoce, da sindaco, o che siano stati eletti nel 2013 in Parlamento. Unica condizione, non essersi iscritti negli anni precedenti ad alcun partito.

Le regole per la competizione interna e la stessa candidatura di Di Maio, però, sollevano dubbi e qualche critica all’interno dello stesso Movimento. A far discutere, innanzitutto, è la decisione di consentire la candidatura a chi è indagato, purché il reato di cui viene accusato non sia grave. Decisione che ha suscitato reazioni forti sui social.
Ma c’è anche un altro punto controverso: il futuro passo indietro di Grillo, visto che le regole pubblicate ieri prevedono che il candidato premier diventi anche il “capo politico” del Movimento. Gallo: dal Movimento di Grillo a quello di Di Maio.
Duro il giudizio del deputato M5S Luigi Gallo: “Dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo al Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio. A voi i commenti!”. In un post su facebook spiega: “E’ quello che accadrà con la prossima votazione degli iscritti del M5S. E’ per questo che tutti gli iscritti devono sapere quali sono i poteri del capo del Movimento 5 stelle definiti dal regolamento interno”. Tra questi, sottolinea Gallo, c’è il potere di indire le votazioni in rete e scegliere su quali temi farle.
Nuti: io sospeso, Di Maio no Anche Riccardo Nuti, parlamentare sospeso dal Movimento dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulle firme false in Sicilia, ha qualcosa da ridire: “Nuti indagato? Sospeso. Altri parlamentari M5S indagati? Non sospesi. Raggi indagata? Non sospesa. Di Maio indagato? Non sospeso e premier”, scrive su Facebook.
Becchi: Di Maio incandidabile, no a regole ad personam “Di Maio è incandidabile, avendo procedimenti penali in corso. E’ vero che nel blog hanno scritto che le regole sono cambiate ma non è che le regole si possano fare ad personam, come si diceva un tempo di Berlusconi”. Così all’Adnkronos Paolo Becchi, filosofo docente e ex ideologo del Movimento Cinque Stelle, commentando la notizia della candidatura di Di Maio a premier. “Il non-statuto non è stato modificato, la Magna Charta del M5S non è cambiata – commenta Becchi – Di Maio sarebbe dal punto di vista giuridico non candidabile. Un Movimento che non rispetta le sue regole perde di credibilità e coerenza”.
Lombardi candidata per la Regione Lazio E’ di ieri, invece, un’altra candidatura: “Ho deciso di mettermi in gioco e di candidarmi alle regionarie M5S per il candidato presidente alla Regione Lazio”, ha annunciato la deputata del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi, che parteciperà alla competizione interna per la scelta del candidato governatore, in vista delle prossime elezioni regionali del Lazio.
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Fonte: Rainews24