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IL SINDACO GRILLINO DI GENZANO: “NEPOTISMO IN COMUNE”, INSORGONO I DEPENDENTI

Le dichiarazioni del sindaco 5 Stelle di Genzano Daniele Lorenzon rese durante la trasferta a Rimini sul palco di Italia 5 Stelle, non sono piaciute ai dipendenti comunali e alle forze politiche di opposizione e hanno sollevato un vero e proprio polverone politico.

Il sindaco dal palco della convention pentastellata aveva accusato di nepotismo il personale comunale: “So che mi metterò contro tutti i dipendenti comunali – aveva premesso il giovane primo cittadino – Abbiamo scoperto che c’erano fratelli, cugini e cognati di esponenti politici. Abbiamo proposto una riorganizzazione del personale e stranamente mi sono ritrovato ben 20 richieste di mobilità, cosa mai successa a Genzano”.
Le parole del primo cittadino hanno suscitato indignazione, ma soprattutto solidarietà nei confronti dei dipendenti comunali genzanesi ed è partita anche una catena di email a loro sostegno: “I dipendenti pubblici pur nelle difficili condizioni di compressione dei diritti e salari continuano a spendersi con la massima professionalità e serietà, per migliorare la qualità lavorativa del personale dipendente nell’interesse dei cittadini e dei servizi di questa città – si legge nel messaggio virale – Siamo vicini ai Lavoratori del Comune di Genzano di Roma per la difficile situazione che stanno vivendo e sentiamo il dovere di esprimere la nostra più totale solidarietà e offrire il nostro sostegno in queste ore di difficoltà e di apprensione per tutti i lavoratori coinvolti”.
La risposta dei dipendenti del Comune di Genzano non si è fatta attendere: “Non c’è nessuna parentopoli, siamo i discendenti dei martiri della Resistenza e delle Fosse Ardeatine, portiamo i cognomi delle persone che hanno fatto la storia di Genzano e d’Italia e sono morti per darci un paese e un futuro migliore. Il sindaco ha offeso non solo la nostra dignità ma quella dell’intera città e della cultura genzanese con le sue farneticanti esternazioni sul palco di Rimini “.
L’indignazione è stata massima nell’assemblea tenutasi il 28 settembre scorso. È stato approvato un ordine del giorno in cui si preannunciano denunce e scioperi. All’incontro erano presenti quasi tutti i 123 dipendenti comunali. Mancava tra il malumore generale proprio il sindaco nonostante fosse stato invitato a dare delle spiegazioni e fare le sue pubbliche scuse. I sindacati e i dipendenti hanno protestato anche perché con la motivazione che era occupata, non è stata concessa l’aula consigliare e l’assembla del personale si è tenuta presso i locali delle grotte comunali, in ambienti angusti, umidi, bui e senza areazione.
“In questi giorni stiamo ultimando – risponde Lorenzon – la riorganizzazione del personale in un’ottica di ottimizzazione delle risorse presenti. Una scelta che può sembrare impopolare, ma che in realtà abbraccia la nostra visione di medio-lungo termine che punta a portare un miglioramento del servizio offerto al cittadino.
Credo che il confronto e la partecipazione siano fondamentali per portare avanti questo nostro progetto: solo con la concertazione e la condivisione è possibile gestire questa complessa fase di passaggio che stiamo affrontando. È per questo motivo che dopo aver ascoltato le istanze dei dirigenti ho pianificato una serie di incontri con i dipendenti, che vedrò uno per uno già dalla prossima settimana, per meglio comprendere le loro esigenze e tradurle per quanto possibile in azioni concrete che consentano loro di lavorare con serenità. Da parte mia e dei consiglieri di maggioranza c’è la massima disponibilità alle istanze presentate dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali che li rappresentano.
I progetti dell’amministrazione vanno avanti grazie al prezioso lavoro che gli uffici svolgono quotidianamente, ed è per questo che siamo fermamente convinti che occorre essere intransigenti con coloro che non svolgono il proprio dovere. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità: saremo inflessibili nel controllare l’operato dei dirigenti, delle posizioni organizzative, di tutti i dipendenti. Vogliamo organizzare il lavoro con un calendario preciso da rispettare che deve riportare tempistiche, modalità e compiti ben precisi da assolvere per ogni soggetto coinvolto.
Chi ama e conosce Genzano sa bene che la macchina amministrativa ha delle storture che è arrivato il momento di aggiustare. Nelle parole pronunciate a Rimini non c’era l’intenzione di colpire in maniera generalizzata i dipendenti comunali o la storia del mio paese, ma soltanto di denunciare un sistema incancrenito. Continueremo a lavorare giorno dopo giorno nell’interesse della collettività”.
Dissenso e contestazione nel Consiglio comunale di Genzano di venerdì 29 settembre da parte dei consiglieri di opposizione. Le opposizioni di centrosinistra e il gruppo civico Attivamente hanno infatti chiesto le dimissioni di Daniele Lorenzon dopo le dichiarazioni rilasciate a Rimini. Ben 5 consiglieri di opposizione e parte del pubblico hanno abbandonato l’aula in segno di protesta poco dopo l’inizio dei lavori. L’aula consiliare, venerdì sera, era affollata come non mai. In prima fila diversi dipendenti comunali, in stato di agitazione dopo l’accusa di «parentopoli al Comune».
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Fonte: Romatoday e Il Caffè