AttualitàHomePolitica

I BIG 5 STELLE TESTIMONI IN TRIBUNALE A NAPOLI

angelo-ferrilloGrillo, Davide Casaleggio, Di Battista e Di Maio dovranno rispondere, come testimoni obbligati a riferire la verità, a domande su uno dei segreti del Movimento: la gestione del software della Casaleggio e le procedure per le votazioni online.

“La mattina del 20 febbraio 2017, Beppe Grillo e lo stato maggiore del M5S si trasferiranno in una minuscola aula giudiziaria del Tribunale di Napoli Nord”, scrive sul Fatto Quotidiano il giornalista Vincenzo Iurillo.

Il capo dei 5 Stelle Grillo insieme al figlio del cofondatore Davide Casaleggio con Luigi Di Maio efatto-ferrillo Alessandro Di Battista dovranno rispondere come testimoni, davanti al giudice Ammanaria Ferraiolo, e riferire su uno dei segreti di Fatima del Movimento: la gestione del software della Casaleggio Associati e le procedure per le votazioni online che formano le liste elettorali del M5S.

Il giudice ha infatti accolto in toto la “lista testi” dell’avvocato Marco de Scisciolo, difensore di Angelo Ferrillo, ex grillino uscito dal Movimento tra furibonde polemiche dopo la mancata candidatura alle elezioni campane del 2015.

Ferrillo, leader dell’Associazione della Terra dei Fuochi, è imputato per diffamazione dopo aver scritto un post che Gianroberto Casaleggio ritenne offensivo: “Mi sto preparando le valigie per cambiare Paese perché se il futuro è in mano a un fallito e truffatore con sede legale a Milano meglio espatriare”. Fu pubblicato nel gennaio 2015, nei giorni in cui Ferrillo veniva sospeso con effetto immediato dallo staff di Grillo mentre era 13° nella graduatoria delle “regionarie”con 104 preferenze. Era praticamente certo di un posto da candidato consigliere e in lizza per partecipare al voto elettronico per la candidatura a governatore.

Motivo della sospensione, continua Iurillo: lo staff si ricordò delle affermazioni di Ferrillo dell’anno prima, quando fu trombato durante la corsa on line per candidarsi alle Europee e accusò il Movimento di scarsa trasparenza sulle procedure: “Nessuno degli esclusi ebbe la possibilità di sapere quanti voti aveva ottenuto”. “La querela di Casaleggio fu un pretesto per mettermi fuori gioco – commenta Ferrillo –non è un caso che querela ed espulsione mi arrivarono solo dopo aver superato il primo turno. Come mai? Mettevo a rischio la candidatura a presidente della Regione della loro preferita, la Ciarambino? Dovranno dare delle spiegazioni in aula, voglio vedere se Di Maio verrà a deporre sulla gestione di questa farsa ”.

mader
Fonte: Agorà24