IL COMUNE GRILLINO DI RAGUSA COMMISSARIATO A SUA INSAPUTA
Da quasi un anno il comune di Ragusa, amministrato dal sindaco Federico Piccitto del Movimento 5 Stelle, ha un commissario ad acta e i consiglieri comunali non lo sapevano.
La denuncia arriva da Sonia Migliore, portavoce del gruppo Laboratorio 2.0.
“Dal 16 dicembre 2014 al Comune di Ragusa si è insediato un commissario ad acta con i poteri del Consiglio comunale e non lo sapeva nessuno, eccezion fatta per quella ristretta cerchia di amministratori e dirigenti. Scandaloso!.
E’ il commento di Sonia Migliore, portavoce del Laboratorio politico 2.0, apprendendo di una delibera emessa da un commissario nominato dal TAR di Catania in un procedimento che ha visto un privato chiamare in causa l’Ente per inadempienza rispetto a un procedimento iniziato a marzo 2013.
Nella gestione a 5 Stelle del Comune di Ragusa – dichiara Migliore – capita anche questo: un privato chiede all’Ente di poter sistemare delle aree di sua proprietà (una semplice variante al PRG) gli uffici non rispondono come dovrebbero e dopo un procedimento davanti al Tribunale
Amministrativo, che giudica l’Ente colpevolmente inerte poiché non bastano neanche i 120 giorni concessi in un primo momento per risolvere la questione, il civico consesso viene sostituito da un commissario che a sua volta, stando alle carte, è insediato dal 16 dicembre 2014, però in gran segreto.
E’ gravissimo che il Consiglio comunale non sia mai stato informato di questa situazione e, a questo punto, è lecito chiedersi quante di queste situazioni possono esserci”. “Al di là del merito del procedimento presso il TAR, come detto una semplice variante al PRG – conclude Migliore – sorprende che il commissariamento del più importante organo elettivo del Comune sia passato sotto silenzio.
Il comportamento dell’Amministrazione Piccitto, come al solito, è quello di chi si occupa per bene solo delle faccende che possono dare un qualche ritorno in termini di ‘immagine’, dandone quindi il massimo risalto, ma se un Tribunale commissaria il Consiglio comunale allora tutti zitti”.
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