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ASSESSORE M5S DI NOICATTARO SI DIMETTE, IL SINDACO LO RINOMINA DOPO UN MESE

Si era dimesso da assessore del comune 5 Stelle di Noicattaro in provincia di Bari. Le motivazioni le aveva espresse in una nota inviata al sindaco Raimondo Innamorato.

L’assessore all’Urbanistica, l’ing. Vito Santamaria, in passato aveva patteggiato una piccola pena. E, nonostante i rigidi regolamenti del Movimento, era stato comunque nominato assessore. “Sono estraneo alle contestazioni – scrive nella lettera di dimissioni – ma questa è un’amministrazione a 5 stelle e non deve esserci neanche un minimo sospetto”. Tutto comincia nel 2007: Santamaria è direttore dei lavori e progettista di un cantiere che ha una serie di problemi.

La storia è lunga e si conclude con un patteggiamento per “crollo colposo”. Qualche anno dopo, nel 2014, Santamaria va a insegnare matematica in provincia di Bergamo. “E in un’autocertificazione – dice nella lettera inviata al sindaco – scrivo di non aver mai ricevuto condanne penali. Questo perché pensavo che il patteggiamento fosse estinto”. Santamaria viene chiamato per una supplenza prima a Clusone e poi a Bergamo. “Qui, a due mesi dall’incarico, il Dirigente scolastico mi notificava che la mia dichiarazione era non veritiera e decretava la risoluzione del contratto con invio degli atti alla Procura”. “Purtroppo, solo ieri 7 Novembre – continua Santamaria – mi veniva notificato, dal Comando della Polizia Municipale del Comune di Noicattaro, un avviso di garanzia in ordine al delitto p. dell’art. 483 c.p. in relazione all’art. 46-76 DPR 445/2000”.

Da qui il passo indietro con la lettera di dimissioni protocollata il giorno 8 novembre 2016.

Al sindaco pentastellato Innamorato ci è voluto quasi un mese per prendere la decisione di far ritornare al suo posto l’assessore, scrive il giornale on-line Noicattaroweb.it al quale il sindaco ha dichiarato:

“Sono stato in silenzio così tanto tempo perché quando devo riflettere tendo ad isolarmi un po’: in questo caso dovevo riflettere nel rispetto dei cittadini e del movimento politico che rappresento. Sul punto di vista giuridico adesso siamo coperti e tranquilli per quanto concerne la scelta fatta; per chi mi accusa del fatto che io sapevo del patteggiamento e potevo evitare la nomina di Vito Santamaria, rispondo che è vero, lo sapevo, ma all’epoca della nomina, come riscontrato con l’allora segretario Gallucci e come già detto prima, la condanna era estinta e quindi non c’era nessun’incompatibilità con l’incarico. Continuare a ripetere questa cosa è solo strumentalizzare, pensando che dietro questa storia ci sia chissà cosa: Santamaria ha affrontato come tutti gli altri assessori un processo di selezione tra numerosi profili e, una volta scelto, è stato nominato nel rispetto della legge”.

“Lui ha un casellario giudiziale nullo; semplicemente in quello che chiedono le Pubbliche Amministrazioni – prosegue il sindaco – c’è solo una traccia di quella sentenza di patteggiamento, comunque estinta: l’ing. Santamaria non ha fatto istanza per cancellarla, per varie vicissitudini, ed alla fine è successo tutto questo. Ma in ogni caso, entrando nel merito della vicenda dell’avviso di garanzia, l’ex art. 444 C.P.P. in cui rientra la fattispecie del patteggiamento non è assolutamente assimilabile all’ex art. 553 C.P.P., per la quale si richiede l’autocertificazione dei reati penali indicati: il Dirigente Scolastico ha fatto questa confusione e per questo motivo è partita l’indagine, e Vito si difenderà da un’accusa derivata da un abbaglio. Lui è una persona che tutti conoscono come professionista integerrimo, grande uomo di cultura che ha sempre dato tanto alla collettività, un profondo conoscitore del territorio che è importante avere in Giunta per cristallizzare la scommessa che feci con la macro-delega dello Sviluppo del Territorio, legata indissolubilmente ai due profili scelti. La permanenza di Vito è una notizia importante per Noicattaro”.

Eppure, la “chiamata pubblica” per gli assessori indetto in campagna elettorale dal M5s di Noicattaro prevedeva: l’esenzione di condanne penali e della Corte dei Conti, anche non definitive; non essere stato destituito o dispensato dall’impiego presso la Pubblica Amministrazione.

Perfino il nuovo “Codice di comportamento” in votazione in queste ore sul blog non sembra dare ragione al sindaco Innamorato. Al punto 4, il nuovo “Codice” prevede testualmente:

E’ considerata grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo, eccettuate le ipotesi indicate all’ultimo comma. A tal fine, sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio”.

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Fonte: Noicattaro Web