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DI MAIO CANCELLA CONFRONTO TV CON RENZI. IL LEADER PD: SE HA UN SUSSULTO DI DIGNITA LO ASPETTO IN STUDIO

Foto: David Puente
Con un post su Facebook, di fatto il candidato premier M5S, Luigi Di Maio, annulla il confronto televisivo con Matteo Renzi previsto domani sera da Giovanni Floris su La7.

“Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il primo candidato di quel partito politico – ha scritto il candidato premier del Movimento Cinque Stelle – Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione”.
“Il Pd è politicamente defunto. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centrosinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor – sottolinea il vicepresidente della Camera – non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l’indifferenza che genera l’astensione”.
Dall’entourage di Renzi la risposta è dura: “Di Maio scappa dal confronto con Matteo Renzi da lui peraltro richiesta – replica il senatore Andrea Marcucci, vicinissimo al segretario dem -. Le motivazioni del candidato M5S sono inesistenti, evidentemente ha prevalso la paura. Con i 5stelle ce la vedremo nei collegi”.
Matteo Richetti si lascia andare all’ironia: “È talmente ridicolo che ogni commento rovinerebbe questa commedia”. Prevista in giornata anche una replica del diretto interessato, Matteo Renzi, che comunque avrà questo stesso tono.
Matteo Renzi su Facebook conferma che domani sarà in tv da Floris:
Luigi Di Maio mi ha sfidato a un confronto televisivo.
Ha scelto la data, dopo il 5 novembre.
Ha scelto la rete TV, La7.
Ha scelto il conduttore, Floris.
Ha fatto tutto lui.
Io ho semplicemente accettato perché Di Maio è il leader del Movimento 5 stelle che in tutti i sondaggi se la batte con il Pd per il primo posto nel proporzionale. E siccome due milioni di italiani mi hanno chiesto sei mesi fa di guidare il Pd, ho pensato fosse un gesto di rispetto accettare un confronto pubblico e trasparente davanti agli italiani. Mi sembra un modo giusto e onesto di far politica.
Oggi Di Maio scappa.
Da giorni sapevamo che stavano litigando al loro interno dopo i precipitosi tweet dell’onorevole campano. Che avevano paura.
Ma non credevamo che arrivassero al punto di fuggire così.
Mi spiace. Da padre prima che da politico. Di Maio potrebbe essere il nuovo presidente del consiglio, se vinceranno loro. Mi spiace per i miei figli pensare che gli italiani rischino di essere guidati da un leader che è senza coraggio. Che ha paura di confrontarsi. Che inventa scuse ridicole.
Chi è il leader del Pd lo decidono le primarie, cioè la democrazia interna. Non lo decidono le correnti, non lo decide il software di un’azienda privata, non lo decide Di Maio. Lo decide un popolo meraviglioso che viene ogni giorno insultato sul web da profili falsi e odiatori veri.
La loro fuga nasce dalla paura, tutto qui.
Avevo preso l’impegno con Giovanni Floris di partecipare a questa trasmissione. Io ci sarò, lo stesso.
E risponderemo su tutto, dalla Sicilia alle tasse, dai vaccini alle banche, dall’economia alla politica estera.
So di giocare in trasferta.
Ma un leader che vuole governare l’Italia deve far fronte a enormi sfide: terrorismo internazionale, sicurezza globale, disoccupazione, lotta alla corruzione.
Se un leader che vuole governare l’Italia con queste sfide ha paura di uno studio televisivo, semplicemente non è un leader.
A domani, alle 21.30, su La7: se Di Maio ha un sussulto di dignità lo aspettiamo in studio. Altrimenti faremo con i giornalisti.

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Fonte: Ansa