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LE FAVOLE A 5 STELLE SULL’OLIO TUNISINO

m5s-olioSecondo il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord di Salvini l’Unione Europea, con il voto a favore dell’importazione di 35mila tonnellate in più di olio tunisino in UE nei prossimi due anni, ha messo in ginocchio l’agricoltura italiana per favorire le grandi multinazionali.

“Altro che Ministro dell’Agricoltura, chiamatelo Ministro dell’invasione. Maurizio Martina non ha bloccato in Consiglio europeo l’importazione senza dazio di 70.000 tonnellate di olio tunisino in due anni, dando così carta bianca al Parlamento europeo che oggi ha dato il via libera definitivo all’invasione”, scrive il sacro blog grillino.

Via libera a 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero. Anche il Pd vota a favore. Salvini: “Che schifo!”

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E a proposito di olio d’oliva non poteva mancare un po’ di condimento di populismo da parte del grillino Alessandro Di Battista che su Facebook scrive: “Tagliano gli ulivi secolari e fanno entrare olio dalla Tunisia per assecondare l’Europa. Poi in TV fanno finta di fare la voce grossa con Bruxelles.”

Insomma una storia indiscutibilmente ridicola e sicuramente innocua per L’Italia che a fronte di una produzione di olio d’oliva di circa 400-450mila tonnellate ne consuma più o meno tre volte di più. Se le 35mila tonnellate fossero importate esclusivamente dal nostro Paese, anziché in tutta la Ue, l’incidenza sarebbe di circa il 3 per cento figuriamoci nell’intera Comunità europea. Parliamo del nulla e di nessuna conseguenza per una durata di soli due anni.

Ma veniamo ai fatti che sono decisamente diversi da come la raccontano quelli dei 5 Stelle e Lega.

Come detto da Luigi Caricato, uno dei massimi esperti di Olio d’Oliva in Italia, intervistato da Il Giornale:

“Tutti gli allarmi che si registrano in Italia non debbono essere presi in alcun modo in considerazione. Sono sempre falsi allarmi. Ci si lamenta in continuazione solo perché si è abituati a una agricoltura assistita. Lamentarsi è un mestiere. Serve per ottenere aiuti. I più furbi ci sguazzano, e fanno affari d’oro; tutti gli altri cercano di sopravvivere con le briciole restanti. Si tira a campare, ma è finito il tempo in cui si assegnavano finanziamenti a fondo perduto. Occorre cambiare rotta e dimostrare con i fatti di avere il coraggio di investire di tasca propria e assumersi il rischio di impresa. Ci sono molte aziende che agiscono in proprio, con grande fatica, ma i più sonnecchiano”

E ancora:

“Il dazio zero assegnato per le quote di olio proveniente dalla Tunisia è senza dubbio un vantaggio per le aziende importatrici, ma anche, indirettamente, un vantaggio per il consumatore che può trovare oli a prezzi inferiori. Un po’ meno vantaggioso lo è per la Spagna, che il nostro principale paese fornitore. I produttori italiani invece non ci rimettono, possono stare tranquilli. Anche perché l’Italia comunque deve acquistare olio dall’estero per colmare le proprie lacune produttive.”

Cerchiamo di capire meglio con l’aiuto di Butac, le 35 mila tonnellate sono già importate…semplicemente vengono levati loro i dazi. Quindi non si tratta di maggiori quantità.

Questo è uno dei comunicati stampa che presentavano la mozione:

The European Parliament’s Trade Committee has backed a proposed emergency measure to import 77,160 tons of olive oil from Tunisia duty-free, to help boost the struggling Tunisian economy.

Members of the European Parliament (MEPs) supported the European Commission’s proposed exceptional measure by 31 votes to seven, with one abstention.

If the full Parliament endorses the measure, a two-year temporary zero-duty tariff quota of 38,580 tons per year for European Union (EU) olive oil imports from Tunisia would be available from January 1, 2016, to December 31, 2017. The committee also called for a mid-term assessment, which would require the Commission to review the impact on the EU olive oil market after one year and take any corrective measures required.

There would be no increase in the overall volume of imports from Tunisia, and the EU would discount duties from the olive oil Tunisia is already exporting to the EU. Olive oil is Tunisia’s main agricultural export and the sector accounts for one-fifth of agricultural jobs.

Parliamentary rapporteur Marielle de Sarnez said: “At a time when Tunisia is facing very serious problems, our vote gives the right signal: that the EU stands alongside Tunisians and that we intend to exercise solidarity in a tangible way. I know that for some countries, the question of olive oil is a sensitive one. I want to reassure them that the amendment we adopted provides that, if after a year we realize that there is indeed a problem, the Commission may then take steps to rectify the imbalance.“

Senza tradurre tutto, l’Unione Europea ha soltanto approvato con un primo voto l’abolizione dei dazi doganali su oli che vengono già importati dalla Tunisia. Quindi non aumenterà il quantitativo d’olio che viene importato nei paesi dell’Unione, costerà solo meno esportarlo ai produttori tunisini. È una misura d’aiuto che dovrebbe durare solo due anni e se causerà problemi, sarà prevista una modifica subito dopo il primo anno. Questo è quanto spiega il rapporto della parlamentare Marielle de Sarnez. I voti con cui è stata votata la proposta il 25 gennaio sono 31 a favore, 7 contrari, un astenuto.

Tutto questo oltretutto rientra nell’ottica di aiuti votata già a maggio 2015, anche in Italia. Con una risoluzione che porta le firme dei rappresentanti di tanti schieramenti.

Primo firmatario: CICCHITTO FABRIZIO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 05/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell’atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA – IL POPOLO DELLA LIBERTA’ – BERLUSCONI PRESIDENTE
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D’ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) – LIBERALI PER L’ITALIA (PLI)
MARAZZITI MARIO PER L’ITALIA – CENTRO DEMOCRATICO

Mancano il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord, ma per il resto il parterre politico italiano mi pare ci sia quasi tutto, mi sbaglio? Trasversalmente.

Questa parte del testo della risoluzione:

l’Italia ha un interesse vitale nella stabilizzazione democratica e nel consolidamento istituzionale della Tunisia, in quanto modello virtuoso di evoluzione pacifica dalla dittatura verso la democrazia e alternativo per le migliaia di giovani di tutti i Paesi della regione nordafricana e mediorientale rispetto all’opzione rappresentata dal fondamentalismo estremista; il sostegno alla giovane democrazia tunisina e alla sua economia rafforzerebbe la posizione dell’Italia in Europa e nel Mediterraneo, in linea con le premesse dettate dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a partire dalla sua visita in Tunisia come primo impegno ufficiale all’estero, e confermate dalle successive missioni del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, nonché dalle iniziative di diplomazia parlamentare assunte dalla Commissione affari esteri della Camera dei deputati nei mesi di gennaio e marzo 2015, da ultimo a seguito degli attentati perpetrati al Museo del Bardo;
considerato che l’Italia è il secondo partner economico della Tunisia, Tunisi resta un interlocutore privilegiato per gli investitori e le imprese italiane e ciò malgrado le perdite registrate nel settore del turismo dopo gli attentati del Bardo e alla luce dell’iniziativa assunta dal Ministro Gentiloni sul taglio di 25 milioni di euro del debito tunisino, unitamente alla proposta di un «piano Marshall» per la Tunisia derivante dalla destinazione verso Tunisi di una parte significativa dei finanziamenti provenienti dal piano Junker per contribuire ad una crescita sostenibile, in considerazione delle gravi diseguaglianze esistenti tra il nord e il sud del Paese, e alla creazione di opportunità di lavoro soprattutto con riferimento alle fasce giovanili della popolazione;

La risoluzione chiede di:

  • promuovere, di concerto con gli altri Paesi europei, una conferenza internazionale per gli investimenti in Tunisia, con l’obiettivo di rafforzare l’impegno nella lotta contro il terrorismo e per il consolidamento delle istituzioni e dell’economia tunisine;

  • a promuovere l’attribuzione alla Tunisia dello «status avanzato» nel quadro della nuova Politica europea di vicinato, e dello status di Paese partner per la democrazia in sede di Consiglio d’Europa.

Quindi mi sembra di poter dire che sì, è vero, in Italia arriverà olio dalla Tunisia a costo inferiore rispetto a quanto era precedentemente, ma non aumenteranno le importazioni di 35mila tonnellate. Saranno le stesse che costeranno un po’ di meno.

Ragionamento dell’uomo della strada: non si venderà meno olio italiano, ma chi già comperava olio tunisino lo pagherà un po’ meno. Forse, perché alla fine può anche essere che chi lo venda se ne infischi dei dazi e tenga il prezzo in linea con l’anno prima, tanto la convenienza non dev’essere sulla vendita finale, ma sull’esportazione.

Per aggiungere un tassello al puzzle, l’Italia produce circa 440mila tonnellate d’olio all’anno, non credo che le 35mila che andranno spalmate [ah, non versate? NdNinth] sui 28 paesi europei possano farle temere alcunché.

Una minuscola considerazione. Il Giornale fino a poco tempo fa (che io sappia) teneva alto il nome di Silvio Berlusconi. Oggi, pur essendo Forza Italia tra i firmatari della risoluzione che chiedeva aiuti alla Tunisia, il Giornale decide di seguire la linea di Lega Nord e Cinque Stelle. Buffo, non trovate?

La memoria dei giornalisti è davvero di breve durata.

mader
Fonte: Butac