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QUANDO GIORGIA MELONI PROVAVA SIMPATIA PER I GIOVANI CHE MANIFESTAVANO

Ieri l’informativa in parlamento del ministro dell’interno Matteo Piantedosi sulle manganellate della polizia agli studenti venerdì scorso, soprattutto a Pisa ma anche a Firenze. Dopo la “approvazione” alla parole del presidente Mattarella, che ha parlato di “fallimento” quando si usano dei manganelli contro studenti, per di più se minorenni, il ministro ha cambiato rotta, probabilmente per una strategia complessiva del governo nell’affrontare la questione. Governo che non ha gradito per nulla l’intervento del capo dello Stato.
“Grazie al ministro Piantedosi per l’informativa tempestiva. Solidarietà a quegli agenti di polizia attaccati dai centri sociali di sinistra durante un rimpatrio”, attacca il deputato della Lega, nonché consigliere comunale a Pisa, Edoardo Ziello, che nei giorni scorsi si era scagliato anche contro il sindaco di Pisa, di centrodestra ed espressione della Lega, Michele Conti. “Chiunque deve esser libero di manifestare”, le parole del sindaco leghista che hanno fatto arrabbiare la destra.

Stesse parole di del sindaco di Pisa le ha pronunciate Giorgia Meloni nel suo lungo discorso di insediamento alla Camera il 25 ottobre del 2022, un centinaio di studenti veniva manganellato fuori la facoltà di Scienze Politiche alla Sapienza. Protestavano contro la presenza a un convegno di Daniele Capezzone e di Fabio Roscani, neoeletto deputato e presidente di Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia.
Di tutta risposta le forze dell’ordine hanno chiuso i cancelli della facoltà e caricato gli studenti che si erano avvicinati a mani nude all’ingresso di Scienze Politiche chiedendo di entrare. Pochi minuti dopo Meloni disse: “Io penso di conoscere abbastanza bene l’universo dell’impegno giovanile, una palestra di vita meravigliosa, indipendentemente dalle idee politiche che si sceglie di difendere e promuovere. Confesso che difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza per contestare le politiche del nostro Governo, perché inevitabilmente tornerà nella mia mente una storia che è stata anche la mia. Io ho partecipato a tantissime manifestazioni, ho organizzato tantissime manifestazioni nella mia vita, e penso che ciò mi abbia insegnato molto più di quanto non mi abbiano insegnato molte altre cose. Quindi, voglio parlare a questi ragazzi che inevitabilmente scenderanno in piazza anche contro di noi. Ricordo una frase di Steve Jobs, che diceva: ‘Siate affamati, siate folli’. Vorrei aggiungere anche: ‘Siate liberi’, perché è nel libero arbitrio la grandezza dell’essere umano”.
Parole che è giusto il Presidente del Consiglio ricordi.

Fonte: Firenze Today
Video: La Repubblica