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LIVORNO A 5 STELLE: NESSUNA SOSPENSIONE DELLA TARI DOPO L’ALLUVIONE

Da Palazzo Civico si annuncia il varo di agevolazioni per chi deve pagare la Tari, la tassa rifiuti che cambia nome ad ogni stormir di fronde. Arriva a poche ore di distanza dalla scadenza della seconda rata (domani), ma è una promessa che la giunta municipale fa per il prossimo anno. Deve ricredersi chiunque avesse sperato in un rinvio o in una sospensione dei termini del pagamento per via degli effetti catastrofici che l’alluvione ha avuto su un gran numero di famiglie e imprese.

La nota del Comune di Livorno sgombra il campo da ogni dubbio: dice chiaro e tondo non riguarda quel che c’è da pagare (la scadenza della rata del 18 settembre) e neppure quel che bisogna saldare con la terza rata entro il 16 novembre. «La sospensione o il rinvio dei pagamenti delle ultime due rate 2017 – si afferma – comporterebbero inevitabilmente gravi ricadute sugli equilibri di bilancio».

Semmai è relativamente al bilancio 2018 che la giunta, convocata in seduta straordinaria, ha deciso un budget speciale (del quale però non viene precisato l’ammontare) per offrire “sconti” sulla Tari. Potrà beneficiarne chi, privati e non, «abbia subìto danni certi e quantificabili» per via dell’alluvione di domenica scorsa e che, «al momento dell’agevolazione», risultino in regola con il pagamento della Tari».
Non basta la promessa di futuri sconti a far digerire il boccone né agli artigiani Cna né alla Confindustria.
Non potrebbe essere più caustico il giudizio di Marco Valtriani, direttore della Cna provinciale, leggendo quanto emerge dal sito municipale: «Il Comune infierisce su cittadini e aziende alluvionate». Non gli va giù che, di fronte all’apocalisse di fango abbattutasi sulla città, da Palazzo Civico si confermi la scadenza della Tari di domani. C’è solo «la promessa di una imprecisata agevolazione nel 2018, mentre imprese e cittadini sono ancora nel fango sostenute almeno dalla vicinanza concreta degli straordinari volontari».
«Posso capire che il Comune abbia difficoltà se si congela la scadenza della Tari, ma forse che non sono altrettanto pesanti le conseguenze sui bilanci delle aziende già così pesantemente colpite?». È questo l’interrogativo che mette in campo la Confindustria per bocca del direttore Umberto Paoletti: «C’è l’impegno a dare agevolazioni il prossimo anno: ok, ma bisogna arrivarci vivi. Se le aziende non sopravvivono, non sanno che farsene dello sconto annunciato. Ci sarebbe bisogno di un atteggiamento meno burocratico».
Dario Talini, responsabile sindacale Cna, rincara: i rimborsi sono «ancora del tutto ipotetici e certo inadeguati rispetto ai danni colossali, e intanto il sindaco chiede agli alluvionati di pagare ugualmente la Tari? Con quali soldi?». Talini ricorda che «fra le aziende colpite ci sono imprese che pagano migliaia di euro di imposta e hanno perso veramente tutto, altre che non hanno ancora ripreso la produzione».
La giunta del sindaco Filippo Nogarin, nella stessa seduta, ha stabilito di prelevare dal fondo di riserva 150mila euro per «finanziare vari interventi, sempre attinenti all’alluvione»: emergenza abitativa, spese per la protezione civile e messa in sicurezza delle scuole. La spesa maggiore andrà proprio per quest’ultimo aspetto: 90mila euro sono destinati alle Bartolena di piazza San Simone.
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Fonte: Il Tirreno