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LA LEZIONE SICILIANA E IL RITORNO DI BERLUSCONI

Cancelleri ha perso le elezioni siciliane e con lui il Movimento 5 Stelle, Musumeci ha vinto, Renzi perde, Bersani straperde. Questo il dato. Nello Musumeci, candidato del centrodestra, ha il 40%, il candidato M5s Giancarlo Cancelleri 34,6%.

Il testa a testa tra centrodestra e Movimento 5 Stelle evocato da exit poll e prime proiezioni, semplicemente non c’è più. Nello Musumeci (centrodestra) già festeggia e i componenti del suo staff ammettono di “essere passati da un moderato ottimismo all’euforia della vittoria”.
Vince Berlusconi. Il primo significato politico della tornata elettorale siciliana è la vittoria di Berlusconi. Intramontabile o redivivo, ciò che importa è che il vecchio leader sia riuscito nell’impresa di federare le diverse anime del centrodestra: tornando unito il blocco elettorale si è aggiudicato l’amministrazione della Regione.

I Cinquestelle hanno perso le elezioni siciliane, pur confermandosi il primo partito dell’isola. Troppo forte e pericoloso sarebbe stato l’impatto di una vittoria grillina sull’esito delle prossime elezioni politiche. Resta il fatto che il partito di Grillo e della Casaleggio associati può, a ragione, confidare di puntare alla prima posizione tra le liste anche alle elezioni politiche ma, senza alleati, anche questa eventualità si trasformerà nella classica vittoria di Pirro. Il problema delle alleanze, se non elettorali post elettorali, sarà al centro delle riflessioni immediate all’interno del movimento.
Perde clamorosamente il Pd. Pesano l’appeal storicamente basso del partito in Sicilia e, soprattutto, le divisioni interne. Discorso speculare a quello del centrodestra: due sinistre sono sinonimo di sconfitta.
Straperde Bersani. La candidatura solitaria della lista Cento Passi di Claudio Fava ha sortito esiti numericamente inconsistenti: quel 6% certifica il fallimento di una strategia nazionale, di un calcolo rivelatosi sbagliato. Bersani, D’Alema e tutti i fuoriusciti dal Pd speravano di mettere in crisi la leadership di Renzi mettendo in campo una forza alternativa. Nonostante l’appoggio istituzionale del Presidente del Senato Pietro Grasso, nonostante il Pd più debole d’Italia: cercavano praterie a sinistra dei democratici, hanno trovato un vicolo cieco.
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Fonte: Blitz Quotidiano