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CHIUDERE (con) GINO DI BARTOLOMEO

Negli ultimi due giorni il sindaco di Campobasso ha pubblicato una raffica di ordinanze per chiudere le scuole, non a norma, del capoluogo regionale, superiori incluse, fino al 19 settembre.

Anzi, prima annuncia che tutte le scuole della città, sprovviste della certificazione antincendio, rimarranno chiuse, successivamente emette una prima ordinanza in cui vengono escluse le scuole superiori.

Poi riapre, chiude e sposta alcune scuole materne, elementari e medie.
Infine, quarta ordinanza in due giorni, ritorna la sospensione delle lezioni anche per le scuole superiori.

Insomma, una gran confusione che sta creando disorientamento tra chi a scuola ci deve tornare: alunni e operatori.

Luigi Di Bartolomeo, dopo l’elezione a sindaco di Campobasso, nelle sue “Linee programmatiche del mandato politico amministrativo del comune di Campobasso – quinquennio 2009 – 2014”, afferma: …“Questa amministrazione farà di tutto per essere solerte e tempestiva evitando di farsi irretire in sterili polemiche, in diatribe inconcludenti, nella ragnatela demagogica tanto cara alla nostra controparte politica, badando unicamente al sodo. Un impegno gravoso, ma la determinazione nell’amministrare ci rende fiduciosi e, soprattutto, operosi in favore della collettività. Con questo impegno consentimi dunque di ricapitolare, in sintesi, gli obiettivi di questa nuova maggioranza per l’immediato, e per il tempo in cui è titolata a governare…”

Sulle politiche per la scuola, l’edilizia scolastica e gli studenti: “Premesso ciò che abbiamo detto parlando delle politiche per i giovani, innanzitutto e soprattutto va tenuto in piedi il monitoraggio continuo delle strutture scolastiche sull’abbrivo di quanto già e in atto, con la valutazione della vulnerabilità degli edifici più a rischio…”

E sull’edilizia scolastica, in questi 3 anni di amministrazione Di Bartolomeo si sono susseguiti vari annunci:

  • venerdì 30 aprile 2010
    3 milioni di euro per le scuole di Campobasso dalla Regione Molise: progetto “scuole sicure”;

  • lunedì 15 novembre 2010
    Il presidente Iorio firma con Di Bartolomeo intesa su “sistema scuole sicure, città e mobilità”;

  • martedì 4 gennaio 2011
    comune di Campobasso, “Programma triennale delle opere pubbliche 2011-2013”, stanziati:
    per le materne, un milione e mezzo di euro “scuole sicure”;
    per le elementari due milioni e trecentomila euro “scuole sicure”;
    per le medie duemilioni e settecentomila euro “scuole sicure”;

  • mercoledì 8 giugno 2011
    “Il commissario delegato per la ricostruzione post-terremoto, Michele Iorio, ha firmato un decreto che stanzia oltre 2 milioni e 200 mila euro per il miglioramento sismico di alcuni edifici scolastici del Comune di Campobasso.
    Si tratta delle scuole per le quali l’amministrazione Di Bartolomeo aveva chiesto i finanziamenti necessari per gli interventi di adeguamento alle norme di sicurezza come previsto dal decreto commissariale n. 35 del 26 aprile 2005”;

  • sabato 27 agosto 2011
    “Il Comune rimette a nuovo le scuole. Si comincia dalla Enrico D’Ovidio. Poi toccherà agli Istituti di via Leopardi e via D’Amato. Tra le medie interessate la Montini di via Scarano e la Francesco D’Ovidio”…

  • sabato 31 marzo 2012
    Di Bartolomeo: “La sicurezza degli istituti è stato il primo argomento di cui mi sono occupato subito dopo il mio insediamento, ma ho dovuto fare comunque una distinzione tra sismicità e agibilità”… “fra due anni e mezzo tutte le scuole della città saranno perché è la legge che ce lo impone”.

Con tutto questo pacco di milioni di euro che, in tre anni, hanno seppellito il comune di Campobasso come è stato possibile arrivare ad oggi con le scuole che non potranno riprendere le lezioni?

Il sindaco lo spieghi ai suoi cittadini che fino a oggi hanno subito tre anni di annunci, di paralisi, di lamenti per la mancanza di soldi e nello stesso tempo di piagnistei perché i soldi ci sono, ma non si possono spendere per il “patto di stabilità”.

E’ ora di chiudere, ma non le scuole. E’ ora di chiudere con Gino Di Bartolomeo.

mader