In risultati assoluti il Movimento 5 Stelle perde ovunque, anche con percentuali altissime, rispetto alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013.
A Roma dai 436.340 voti delle politiche 2013 agli attuali 412.285 – 24.055 voti in meno (- 5,51%);
A Milano da 121.408 a 52.376 – 69.032 voti in meno (- 56,85%);
A Napoli da 110.570 a 35238 – 75.332 voti in meno (- 68,13%);
A Bologna da 43.636 a 28.136 – 15.500 voti in meno (- 35,52%);
A Torino da 128.149 a 107.680 – 20.469 voti in meno (- 15,97%);
A Cagliari da 24.642 a 5.980 – 18.662 voti in meno (- 75,73%);
A Trieste da 33.096 a 13.155 – 19941 voti in meno (- 60,25%).
Anche se non si può paragonare il voto politico a quello amministrativo è legittimo chiedere dove sono finiti queste centinaia di migliaia di elettori fuggiti in soli 3 anni? Perché hanno preferito astenersi, o addirittura votare contro Grillo?
Sui 1.342 comuni in cui si è votato il M5S si è presentato solo in 251 comuni. Otto capoluoghi di Regione (Bologna, Bolzano, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste) e dieci capoluoghi di provincia (Benevento, Brindisi, Carbonia, Cosenza, Crotone, Grosseto, Novara, Olbia, Pordenone, Savona).
Il partito di Grillo e Casaleggio su 25 comuni capoluogo dove si è votato solo in 3 andrà al ballottaggio. Roma, Torino e Carbonia.