MAI ARRIVATI I SOLDI DEI CONSIGLIERI VENETI 5 STELLE ALLE FAMIGLIE COLPITE UN ANNO FA DAL TORNADO IN RIVIERA DEL BRENTA
Lo chiamarono «Restitution day» e si presentarono a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, con un mega assegno del valore di 52.266 euro. Soldi presi dai loro stipendi, spiegarono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle, mese dopo mese, e destinati alle famiglie colpite dal tornado in Riviera del Brenta. «Il governo ha abbandonato quelle persone ed anche i fondi raccolti dalla Regione ci risulta non siano mai arrivati a destinazione – spiegò il capogruppo Jacopo Berti –. Senza attendere leggi, regolamenti e decreti vari abbiamo quindi deciso di muoverci da soli, dando questi soldi a chi ne ha davvero bisogno».
Peccato che a più di sei mesi da quell’annuncio (era il 22 dicembre), in Riviera non abbiano visto un solo centesimo di euro. I denari stanno ancora tutti nel conto corrente dei 5 Stelle.
«Un gesto che sotto Natale vuole essere un dono ai veneti – affermavano i consiglieri veneti pentastellati – e un buon auspicio affinché venga approvata la nostra Legge Anticasta in Regione, che obbligherà i partiti – che non hanno voluto seguire spontaneamente il nostro esempio – a restituire anche i loro soldi – continuano i consiglieri – in un momento in cui la politica è immobile di fronte al sistema delle banche che brucia i soldi dei cittadini, c’è un Movimento che, al contrario, dà i suoi soldi a chi ne ha bisogno. Due facce della politica. I cittadini sceglieranno da quale parte stare».
Un anno e undici giorni dopo il tornado che l’8 luglio 2015 devastò la Riviera del Brenta, dalla base del M5s viene lanciata una pesante accusa: i soldi accantonati dai cinque consiglieri regionali veneti pentastellati non sono mai stati dati né alle famiglie né agli imprenditori né a nessun altro danneggiato dal tornado. «I soldi “restituiti” e mai restituiti – denuncia il Meet up di Este – sono tuttora presenti nel conto personale del consigliere Simone Scarabel per suo uso e… ».
Ma la base non ribollirebbe solo in Polesine, ma anche nel Padovano, terra del capogruppo, e nel Veronese. Berti non smentisce ma precisa: «I soldi sono stati raccolti, sono bloccati e verranno destinati alla Riviera non appena si saranno risolti alcuni guai burocratici (gli stessi, ironia della sorte, che imputava a Stato e Regione). Siamo in attesa delle perizie asseverate così da evitare che vadano a chi non li merita».
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