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25 LUGLIO 1943 FINE DEL FASCISMO. MUSSOLINI ARRESTATO

Ottant’anni fa, il 25 luglio 1943 è stata una data fondamentale nella storia d’Italia. Dopo quasi 21 anni al potere, il 25 luglio 1943 in Italia cadeva il governo fascista di Benito Mussolini.

Il Gran Consiglio del fascismo, l’organo supremo del regime si riunisce, alle 17 del 24 luglio 1943 nella Stanza del Pappagallo di Palazzo Venezia, per la prima volta dopo quattro anni. Lo sbarco alleato in Sicilia ha infranto ogni residua speranza di vittoria. Il tracollo militare impone decisioni urgenti che porteranno alla caduta del Duce. Tra i gerarchi presenti alla riunione, il presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, Dino Grandi, il vecchio generale Emilio De Bono, il segretario del Partito fascista Carlo Scorza, il presidente dell’Accademia d’Italia Luigi Federzoni, Roberto Farinacci, Giuseppe Bottai e il genero del duce, Galeazzo Ciano. Durante la seduta, cominciata con un lungo intervento di Mussolini sulla disastrosa situazione militare italiana, Dino Grandi presenta un ordine del giorno che accusa il regime fascista di aver compromesso i vitali interessi della nazione portandola sull’orlo della sconfitta, invitando il Duce a restituire il comando delle forze armate al Re. Dopo un lungo dibattito, anche Scorza e Farinacci presentano i propri OdG. A sorpresa, quando ormai è notte, Mussolini – senza esprimere alcun parere – decide di passare subito alla votazione cominciando dall’OdG di Grandi che viene approvato con 19 voti a favore, 8 contrari e un astenuto. A quel punto i testi di Scorza e Farinacci sono superflui. Alle 2:40 del 25 luglio i presenti lasciano il Gran Consiglio.

Nel pomeriggio del 25 luglio, il duce viene ricevuto da Vittorio Emanuele III a Villa Savoia e gli rassegna le dimissioni da capo del governo. Il Re le accetta e, al termine del colloquio, lo fa arrestare. Alle ore 22:45 la radio annuncia la caduta di Mussolini e dà notizia del conferimento dell’incarico di formare un nuovo governo al generale Pietro Badoglio.
Ma è vero, come sostiene qualcuno, che il fascismo ha fatto cose buone?
Mussolini non ha creato le pensioni (istituite nel 1898), la tredicesima (1937), la cassa integrazione (1945), le case popolari (1903), la scuola pubblica (1859), non ha fatto nulla per la classe operaia (anzi ha sciolto i sindacati e per alcune categorie ha aumentato l’orario di lavoro), non ha bonificato praticamente nulla, né costruito strade, i treni arrivavano in orario e potevi lasciare le porte aperte (se provavi a dire il contrario, ti fucilavano, ti arrestavano o nella migliore delle ipotesi ti mandavano al confino dopo averti massacrato di botte), ha promulgato leggi razziali ben prima dell’inizio della guerra o dell’occupazione nazista, ha lasciato morire 472.000 italiani e italiane, di cui un terzo civili.
Il fascismo è finito ottant’anni fa.
Fonte: (Rai Storia)