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FLAVIO TOSI: “MI SENTO UN POCHINO FASCISTA. LA GUERRA È COLPA DI ZELENSKY”

“Bossi mi disse che ero uno stronzo e che avevo portato nella Lega i fascisti”. “E io gli ho risposi che tutti siamo un po’ stronzi, e tra le due cose mi sento semmai più stronzo…”
A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è il deputato Fi ed ex sindaco leghista di Verona Flavio Tosi, intervistato da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Anche perché una cosa è un reato e l’altra no. “Non è più un reato definirsi fascisti, e l’apologia ad esserlo, essere fascisti non lo è secondo me”. Quindi oggi si sente più l’uno o più l’altro? “Mi sento un po’ stronzo ed un po’ fascista, un pochino però”.

“La guerra è colpa di Zelensky, perché è lui che coi carri armati è andato dalla parte di là, su questo non ci piove”. Onorevole – hanno fatto presente i conduttori – ma è Vladimir Putin che ha invaso il paese. “Su questo non c’è dubbio. Però se ci fosse stato Poroshenko o un presidente politico forse non si sarebbe arrivati a questo punto”. Putin è stato provocato secondo lei? “No. Ma ci sono le diplomazie, i servizi e tutta una serie di strutture per evitare di arrivare a quella conseguenza. Nel momento in cui il tuo leader è un comico forse certi schemi saltano, Zelensky non è capace di governare perché faceva il comico – ha detto Tosi – non è in grado di gestire la situazione per mancanza di competenza”.
La pensa in modo simile a Berlusconi sull’Ucraina. “Condivido in pieno quanto ha detto Berlusconi. Zelensky prima di fare il presidente, il giorno prima, faceva il comico. E forse poteva lavorare come comico nelle reti Mediaset invece che fare il premier. È un dato di fatto che se ci fosse stato un presidente diverso – ha continuato Tosi – probabilmente non ci sarebbe stata la guerra”. Ma Zelensky è stato eletto democraticamente. “E che vuol dire? In Italia sono stati votati pure i grillini e poi se ne sono amaramente pentiti”. Lei che soluzioni vede al conflitto ucraino? “La guerra finisce se Zelensky accetta di sedersi con Putin o viceversa. Bisogna sedersi ad un tavolo per arrivare alla pace, come ha detto Berlusconi, questa non è la nostra guerra, è il conflitto degli americani e dei cinesi”.
Fonte: Agenparl - AdnKronos