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ASSEMINI A 5 STELLE FUORI DAL CONSIGLIO DELLA CITTA METROPOLITANA DI CAGLIARI

puddu-m5sIl 3 aprile scorso si sono svolte le votazioni per il Consiglio della città metropolitana di Cagliari. Organo di secondo livello che interessa più di 400mila abitanti, in rappresentanza di 17 Comuni.

Il Movimento 5 Stelle che conta diversi consiglieri comunali e amministra il comune di Assemini rifiutava qualsiasi accordo o apparentamento con gli altri partiti considerati “impuri” per strappare una rappresentanza all’interno del Consiglio metropolitano, scrive Veronica Matta su Cagliari Globalist.

Mario Puddu, sindaco 5 Stelle di Assemini, infatti dichiarava a mezzo stampa: «La Città metropolitana può essere una risorsa e un’occasione importante. Può. Già questa votazione per il Consiglio metropolitano fa acqua da tutte le parti. Non a caso né io e nessuno del M5S di Assemini sarà in nessuna lista». I criteri elettorali nel mirino: «In questi mesi di costituzione dello Statuto mi batterò, e spero di avere qualche altro sindaco al mio fianco, affinché vengano cambiati questi criteri – quelli con cui si voterà il mese prossimo – e venga dato ad ogni Consiglio comunale di votarsi i propri rappresentanti. In proporzione, ovviamente alla propria popolazione. L’unico partito che non ha la necessità di “fare lista” con gli altri, è il Pd. Gli altri tutti costretti ad imbarcarsi in calcoli per capire come avere un rappresentante. Pare che le leggi siano fatte su misura per il Pd. Questa legge è da cambiare, subito».

Ma sarà mai possibile che i grillini in Sardegna, dopo le dichiarazioni del proprio portavoce isolano Mario Puddu, dopo aver rinunciato a presentare la propria lista, si siano accordati o svenduti per un voto che segnerà il consiglio della città metropolitana fino a settembre? Ricordiamo che per l’elezione del Consiglio metropolitano votavano oltre i consiglieri anche i sindaci.

I Comuni con esponenti del M5s, interessati alla città metropolitana sono: Settimo San Pietro con un totale di 17 votanti (tra cui 5 grillini); Sestu con 21 votanti (tra cui 2 grillini); Quartucciu con 17 votanti (tra cui 1 grillino); Quartu con 29 votanti (tra cui 1 grillino); Assemini con 25 votanti (tra cui 13 grillini).

Ogni Comune aveva una scheda diversa. Per Assemini, Selargius, Capoterra, Monserrato una scheda di colore viola. Di questa sappiamo, leggendo i dati relativi ai Comuni interessati, oltre Assemini, Selargius e Capoterra e Monserrato (che non ha partecipato perché commissariata), per certo che 71 era i votanti aventi diritto e 66 i votanti effettivi. La lista n.1 Città in cantiere (21 voti); la lista n.2 Cagliari metropolitana (11 voti); la lista n.3 Quattro mori (10 voti); la lista n.4 Partito democratico (24 voti) per un totale di 66 voti espressi. Da tale calcolo, risulta che, in fascia viola, come minimo 8 hanno dunque espresso una preferenza.

La trasparenza nei confronti degli elettori, il motto sul “non apparentamento” del M5s che fine hanno fatto? Sono passate di moda o non valevano per questa elezione? Se i calcoli e la lettura sono corretti, questa città metropolitana, per gli esponenti grillini, non inizia nei migliori dei modi, in termini di trasparenza e coerenza.

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Fonte: Cagliari Globlist