Il presidente dell’assemblea comunale capitolina, Marcello De Vito (M5s), e altre tre persone sono state arrestate all’alba di questa mattina dai carabinieri del comando provinciale nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione del nuovo stadio della Roma.
De Vito, che è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere anche se al momento si trova nella sua abitazione dove è in corso una perquisizione, è accusato di corruzione per aver preso utilità dell’imprenditore Luca Parnasi promettendo in cambio di favorire il progetto per la costruzione dell’impianto sportivo nell’area di Tor di Valle.
Oltre ai provvedimenti restrittivi (due in carcere e due ai domiciliari), i carabinieri stanno eseguendo anche una misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei confronti di due imprenditori. Tra i reati ipotizzati dalla procura c’è anche quello di traffico di influenze illecite nell’ambito delle procedure connesse alla costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e alla riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense.
L’indagine ha fatto luce su una serie di operazioni corruttive realizzate da imprenditori attraverso l’intermediazione di un avvocato ed un uomo d’affari, che fungono da raccordo con il Presidente dell’Assemblea comunale capitolina al fine di ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari.
Quarantacinque anni, avvocato, Marcello De Vito è stato il primo candidato sindaco del M5s in Campidoglio. Nel 2013 sfidò Ignazio Marino, Gianni Alemanno e Alfio Marchini piazzandosi terzo con il 12,4% dei voti. Dopo due anni e mezzo alla guida dell’opposizione contro la giunta di centrosinistra, alla caduta di Marino si è ricandidato alle primarie del Movimento venendo però sconfitto da Virginia Raggi, poi divenuta sindaca.
Alle elezioni comunali del 2016 De Vito fu soprannominato “Mr. preferenze” del Movimento, con oltre 6.500 voti a suo favore, successo personale che lo ha spinto alla presidenza dell’Assemblea Capitolina.
Da sempre vicino all’ala più ortodossa dei 5 Stelle, quella che nel Lazio vede tra i suoi riferimenti la capogruppo in Consiglio regionale Roberta Lombardi, De Vito non ha mancato di esprimere le sue perplessità su alcune scelte della sindaca in questi quasi tre anni di governo pentasellato in Campidoglio. Sui social rivendica da anni come primo post fisso del suo profilo il “taglio agli sprechi” delle spese dell’Aula.