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LIVORNO: POLIZIOTTI IN COMUNE. SEQUESTRATI GLI ATTI AZIENDALI DELL’AAMPS

gianni-lemmeti-matteoderricoLa polizia torna ancora in comune a Livorno, amministrato dal Movimento 5 Stelle, per fatti che riguardano l’Aamps, l’Azienda Ambientale Servizi Pubblici per la Città di Livorno, relativi al 2014.

Scrive Monica Dolciotti sul quotidiano La Nazione:

la-nazione-matteoderrico«Gli agenti della Questura sono tornati in Comune questa mattina (ieri, ndr) per acquisire atti relativi ad Aamps». Lo ha confermato ieri mattina l’assessore al bilancio Gianni Lemmeti.

Un’acquisizione di atti che va in parallelo con quella già effettuata giovedì mattina negli uffici dell’azienda e sempre in Comune ai primi di luglio quando gli agenti hanno preso il dossier depositato da Andrea Marzovilla (ex consulente di Aamps, chiamato per la riorganizzazione interna dell’azienda) nel quale aveva annunciato ci fossero elementi di rilevanza penale.

Per tale ragione Andrea Raspanti capogruppo di Buongiorno Livorno e presidente della commissione speciale di indagine su Aamps, immediatamente dopo presentò un esposto alla Questura. Di qui l’avvio delle indagini e i ripetuti blitz degli agenti di via Fiume.

L’assessore Lemmetti ha commentato così ieri quanto sta avvenendo: «Ben venga se la magistratura fa il suo lavoro nei confronti di Aamps». Ma ha anche aggiuto sollevando il velo su altre vicende: «Come d’altra parte la magistratura sta facendo già anche per altre aziende partecipate del Comune come fornitrici di servizi. E non dopo la presentazione di esposti, – ha precisato – ma a quanto mi risulta per sua iniziativa, eccetto un caso per il quale sembra ci sia stata una segnalazione di terzi».

Chiamato in ballo dall’assessore Lemmetti in commissione bilancio giovedì, il presidente di Aamps, Aldo Iacomelli, interviene intanto per dire la sua.

«I 21 milioni di euro relativi alla perdita sul conto economico sono il frutto dell’evasione pregressa sulla Tia e del Gse che chiede indietro 4,5milioni indietro».

Poi «non è vero che andiamo dall’assessore con il cappello in mano a chiedere i soldi e noi lavoriamo». E «gli unici soldi che chiediamo sono quelli che servono per il servizio ovvero 31milioni e 820mila euro».

Altra questione: «L’amministrazione aveva garantito che avrebbe dato un prestito ponte ad Aamps per 5 milioni a fine 2014, ma non è accaduto. Come non sono arrivati gli annunciati 2 milioni di ricapitalizzazione (ma lo scorso mandato)».

Tutto ciò ha creato uno squilibrio finanziario che prevediamo di risolvere a fine 2016, però servono 11 milioni di euro di fabbisogno finanzirio per far tornare Aamps in bonis e pagare tutti i fornitori».

Sull’acquisizione in atto di documentazione in azienda «siamo a disposizione della magistratura. L’iniziativa della magistratura riguarda fatti accaduti nel 2014».

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Monica Dolciotti per La Nazione