La Puglia sceglie il “reddito di dignità” o, per dirla all 5 stelle “reddito di cittadinanza”. Dopo un serrato dibattito in consiglio regionale, è passato il provvedimento fortemente voluto dal governatore Michele Emiliano. 600 euro al mese, per 20mila famiglie, corrispondenti a circa 60mila pugliesi, ogni anno. Nell’arco di 5 anni si stima di poter raggiungere la totalità della popolazione pugliese che oggi si trova sotto la soglia di povertà.
Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, con il voto contrario dei CoR, e l’astensione del M5s, Area Popolare e Forza Italia.
Dure proteste dei consiglieri del Movimento 5 Stelle che hanno abbandonato per protesta gli scranni consiliari, sedendosi tra il pubblico, durante la discussione degli emendamenti al disegno di legge in materia di Reddito di dignità (Red), contenente misure di contrasto alla povertà ed in favore dell’inclusione sociale.
“Essendo i primi in Italia ad adottare un provvedimento simile in una grande regione di più di quattromilioni di abitanti con un investimento di 70milioni di euro l’anno – ha detto il governatore Michele Emiliano – statisticamente il fallimento dell’azione di recupero sarà superiore al numero dei successi. Ma anche solo pochi successi rappresenteranno un traguardo. Una risposta completamente diversa rispetto all’inerzia che qualcosa cambi in attesa del mercato. Proprio nei momenti difficili – ha continuato il governatore – un paese serio e una regione che ha senso di umanità considerano il costo della deprivazione come un elemento che danneggia anche l’economia. Superando la soglia di povertà miriamo ad avere benefici anche dal punto di vista sanitario, se è vero che la deprivazione è considerata un costo aggiuntivo anche per il sistema sanitario. Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto. Mi avrebbe fatto piacere ascoltare il parere del M5S e spiace vederli sugli spalti. Mi auguro che nella fase applicativa si possa riprendere un dialogo. Non c’è nulla di male quando tieni molto ad una cosa nel vedere che altri la realizzano.
Specie, come in questo caso, se la maggioranza dimostra umiltà, curiosità infinita e voglia di ascoltare tutti. In politica non può esistere la logica di appropriarsi di una idea. Ci sono delle volte in cui ci si limita a fare la critica dagli spalti, ed oggi ne abbiamo la rappresentazione icastica. E delle volte in cui si rischia di commettere degli errori prendendo delle decisioni. Noi siamo esseri umani, tendiamo all’imperfezione e l’unico modo per limitare gli errori è riflettere collettivamente, come avvenuto con il ReD. Avevo detto che il Consiglio avrebbe avuto centralità e così è stato. Io sono restato nel mio ruolo di garante e questo è il mio primo intervento nel percorso legislativo”