Il reddito di cittadinanza non decolla. In compenso, a farlo ‘volare’ pensano i social media manager di ‘Inps per la Famiglia’, pagina Facebook ufficiale dell’Istituto di previdenza che vanta più di 220mila seguaci, che si è scusata per i toni e le risposte che qualcuno avrebbe potuto considerare offensivi.
“La ringraziamo per aver condiviso la sua riflessione con noi. Ma per questi aspetti deve rivolgersi a chi ha fatto la legge non a Inps che la applica”, rispondono a chi si lamenta di esser stato chiamato a lavorare, ma scartato perché non percepisce il reddito di cittadinanza.
“Perché invece di ripetere le stesse cose non va sul sito Inps e richiede il Pin che ci vogliono 5 minuti!!??”, “Basta richiederlo a Poste o a Inps. Oppure è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?” e, ancora, “Ma insomma!!! Deve avere Spid e Pin che non ha richiesto nonostante glielo abbiamo detto 1.000 volte”, sono invece le risposte che sempre da Facebook hanno dato a una ragazza che si lamentava di non poter accedere alla sua pagina.
Ma le risposte irriverenti non finiscono qui: “Non rispondete al posto nostro o dobbiamo bloccarvi”, “Grazie per aver condiviso la sua esperienza con noi”, continuano a rispondere.
Ha fatto molto ridere la saga di un utente con un account dal nome singolare “Candy Candy Forza Napoli“ che ha letteralmente imperversato nei commenti non riuscendo a capire come recuperare il PIN o ottenere SPID. Un’operazione che in molti sottolineano essere piuttosto macchinosa. Il discorso è sempre lo stesso: fa ridere che ci sia una persona che non riesce a fare un’operazione che noi consideriamo elementare. Fa ridere anche perché il nome del profilo è buffo. Ma non siamo su Commenti Memorabili e non c’è bisogno di fare il bomber. Per quanto fastidiosi e petulanti possano essere gli utenti non c’è bisogno di fare del sarcasmo.
“Importante a tutti gli utenti: In linea con quanto previsto dalla netiquette e dalla social media policy della pagina e in considerazione del grande interesse e impatto del reddito di cittadinanza e di altre misure a favore della famiglia, risponderemo solo a commenti inerenti agli aspetti tecnici delle prestazioni erogate da Inps. Cogliamo l’occasione per scusarci con quanti possano essersi sentiti toccati od offesi da alcune nostre risposte” si legge sempre sulla pagina istituzionale dell’istituto, che ha ricevuto messaggi di solidarietà da parte degli utenti.