Ecco, come da copione, nei momenti critici per il Movimento 5 Stelle si fa sentire Alessandro Di Battista, considerato uno degli esponenti più in vista dell’ala dura del MoVimento. Con un duro post su Facebook chiama in causa Matteo Salvini. Definendolo “ministro del tradimento”, ma senza chiudere la porta alla Lega.
Il Ministro del tradimento inizia a dare cenni di pentimento. Infatti ha appena dichiarato: «non ho mai detto a Conte di voler staccare la spina al governo». Forse gli sta passando l’hangover provocato dalla settimana “papeetiana” o forse una serie di ministri leghisti ai quali aveva promesso scatti di carriera, potere assoluto e mesi di open bar iniziano a lamentarsi. C’è il rischio che perdano la poltrona e stanno tutti in fibrillazione. Oltretutto pare che il “suocero” Verdini sia stato avvistato in un ristorante romano con i capigruppo della Lega Nord di Camera e Senato (che brutta fine!) a parlar di strategia politica e di conservazione del potere ad ogni costo. Salvini ha tradito, ha creato disordine e adesso non sa che fare. Altro che uomo forte al comando.
Fino al 20 agosto vada in vacanza. In cambio del suo silenzio possiamo concedergli di tutto: cocktail, moto d’acqua, passeggiate mattutine al guinzaglio di Berlusconi ma la faccia finita con questa ridicola telenovela. Per i suoi deliri da sondaggio ha indebolito il Paese e costretto milioni di italiani a sforzarsi per capirci qualcosa.
Il Movimento ha commesso alcuni errori ma ha fatto del gran bene a questo Paese. Ha approvato leggi sacrosante, ha portato l’etica in Politica, ha lottato (e deve farlo sempre più) per l’auto-determinazione dei popoli e per i diritti economici e sociali, quelli abbandonati dalla sinistra arcobaleno. Ha posto nel dibattito pubblico temi nuovi, come il diritto al reddito, un tema che sarà prioritario nei prossimi decenni. Pensateci bene, da quando il Movimento è entrato nelle Istituzioni nessun governo ha avallato una nuova guerra di invasione mascherata da missione di Pace. Il Movimento è composto da persone serie e per bene che non meritano grottesche pantomime salviniane come non le merita il Paese.
Semmai il Movimento 5 Stelle dovesse avere ancora un qualsiasi rapporto istituzionale con la Lega Nord pretenda interlocutori più seri e preparati del Ministro del Tradimento. Al netto delle critiche che ho sempre mosso alla Lega posso dire che al suo interno ci sono persone molto più credibili di Salvini. Sono le stesse persone che in queste ore lo stanno trattando come un inetto che, nonostante 26 anni di politica, continua ad ignorare le regole democratiche.