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FRANCESCO LOLLOBRIGIDA: “NON VOLEVO FARE IL MINISTRO, NON MI CANDIDO ALLE EUROPEE”

Il ministro Francesco Lollobrigida, a Baveno sul Lago Maggiore per il Forum Internazionale del Turismo, in un conversazione oggi sul quotidiano LaStampa torna sulla storia del treno fermato a Ciampino per farlo scendere.

«È per questo che non volevo fare il ministro, ma non mi candido alle Europee»
Lollobrigida entra ed esce dalla plenaria, saluta operatori, manager e capi delle associazioni, «io ho la fiducia di queste persone» perché, per dirne una, abbiamo trovato altri tre miliardi per l’agricoltura nel Pnrr, da 3,68 a 6,53 miliardi di euro. Capisco che non è interessante come la stazione di Ciampino, ma insomma…». In effetti, la vicenda della fermata straordinaria del treno dell’Alta velocità («ma non era più alta velocità visto che è stato dirottato su una linea diversa») lo rincorre, «ma non mi turba perché sto facendo bene il mio lavoro e queste persone lo dimostrano».

Il ministro dell’Agricoltura poi si rassegna al fatto di essere suo malgrado l’uomo del momento e racconta la sua versione dei fatti: «Il treno accumulava ritardo su ritardo, alla stazione Termini erano pochi minuti, ma all’improvviso ci hanno deviati sulla linea ordinario e il tempo stimato saliva. Quando ho visto che erano diventati più di cento minuti e il treno continuava a fermarsi, ho capito che non ce l’avrei fatta ad arrivare a Caivano. Lì mi aspettavano i bambini e i ragazzi di una scuola che va un lavoro meravigliosa, c’erano i carabinieri che non avrebbero fatto cominciare l’evento». Quindi la richiesta, «io non ho preteso niente, ho soltanto detto al capotreno se in una di quelle fermate si potesse scendere, lui credo abbia chiesto un’autorizzazione, come è normale» . Sì ma lei chi ha chiamato? «Io non ho chiamato nessuno» .
Poi c’è la politica e si torna ai giorni della formazione del governo: «Io non volevo fare il ministro proprio per questo motivo: sapevo che sarei stato attaccato a prescindere, non in quanto Francesco Lollobrigida, ma per attaccare altri». Un’allusione al fatto che le accuse gli arrivano per la parentela con Giorgia Meloni (il ministro è sposato con la sorella della premier Arianna). Di dimissioni non se ne parla, ma nemmeno di una candidatura alle Europee: «Io non voglio, i risultati al ministero stanno arrivano, nemmeno l’opposizione su questo mi attacca, al massimo dicono che non mettiamo abbastanza risorse, ma ora con questi tre miliardi abbiamo chiuso pure questa polemica mi pare» .