Il 30 luglio 2015 Beppe Grillo sul blog iscriveva tra gli impresentabili del Parlamento europeo Guy Verhofstadt il capogruppo dell’Alde Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa.
Oggi quella presentazione contraddice, ma non è la prima volta, con l’alleanza piovuta dal blog cogliendo di sorpresa molti tra gli eletti, a Roma come a Bruxelles sottopondo al voto la sua proposta (esplicita) di passare dall’Efdd all’Alde a Strasburgo. E mentre eletti a Roma e Bruxelles ricordano che il gruppo dei liberali è pro Ttip – e dunque su posizioni contrapposte al Movimento 5 Stelle – e “rappresenta il liberismo e l’eurismo più sfrenato”, sulla pagina dei pentastellati il capogruppo dell’Alde Guy Verhofstadt […]
Guy Verhofstadt è il politico che più dentro al Parlamento europeo – scriveva il blog di Beppe Grillo – incarna l’euroStatocentrismo. Eletto in Belgio, capogruppo dei liberali dell’Alde, il suo discorso in plenaria a Strasburgo sulla situazione in Grecia davanti ad Alexis Tsipras è diventato virale in rete. Ma chi è davvero quest’uomo? Risponde a questa domanda il dossier “Whose representatives?” commissionato dalle tre ONG europee Friends of the earth Europe, Corporate Europe Observatory e LobbyControl. Il Movimento 5 Stelle Europa sta pubblicando un estratto di questo rapporto. Ecco la quarta puntata.
“Verhofstadt ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione, incarichi che gli portano in tasca un reddito complessivo non inferiore a 12.003 euro al mese, inclusi i compensi che provengono da due grandi società belghe, Exmar e Sofina (ndr. secondo il Codice di condotta del Parlamento europeo i deputati non sono obbligati a dichiarare il loro reddito esatto ma solo quello racchiuso in una ampia forbice).
Exmar è un gruppo armatoriale belga che opera nel trasporto internazionale di gas e petrolio e, in particolare, è specializzato nel trasporto di gas liquefatto. Il ruolo di Verfhofstadt è di direttore indipendente, una carica remunerata con un assegno inferiore ai 5 mila euro al mese. Sebbene Exmar non abbia ufficialmente dei lobbisti accreditati al Parlamento europeo, i suoi interessi economici sono certamente influenzati dalle leggi e dai regolamenti europei, in particolare nei settori del commercio e dell’accesso ai mercati. Lo dimostra il discorso che lo stesso Verfhofstadt ha tenuto a una cena di gala del settore del trasporto marittimo che si è tenuta a Bruxelles nel marzo del 2015. (…)
E’ stato riportato che, durante questa cena di gala dal giro altolocato, Verhofstadt abbia esortato il settore del trasporto marittimo ad appoggiare il controverso Trattato di libero scambio fra Europa e Stati Uniti (il TTIP), dichiarando che l’accesso alle coste americane “sarebbe una enorme opportunità” per l’industria del settore e farebbe aumentare le compravendite, attualmente bloccate a causa della legge statunitense Jones. Verfhofstadt ha esortato gli armatori europei a “far sentire la loro voce a livello europeo verso tutte le Istituzioni coinvolte nella fase dei negoziati, in modo che il negoziato abbia successo. Ha inoltre dichiarato che il TTIP renderebbe “la vita più facile al commercio globale”. (…)
Questo caso mette in luce i problemi che possono essere sollevati quando i deputati hanno posizioni nella catena di comando di società con interessi commerciali nei temi che i deputati stessi sono in grado di influenzare: può nascere la percezione pubblica di un possibile conflitto d’interessi. Stesso discorso vale per quanto riguarda l’altra carica che Verhofstadt detiene, quella di direttore di Sofina (società finanziaria per i Trasporti e le Imprese industriali), una multi miliardaria holding belga. Il compenso di Verhofstadt per questo incarico supera i 10 mila euro al mese. (…)
Sono clienti di Sofina il gigante energetico francese GDF-Suez, la multinazionale del cibo Danone e la catena di grande distribuzione belga Colruyt. Sofina ha, inoltre, una partecipazione nella società controllata da GDF-Suez, la Suez Environnement; l’anno scorso questa azienda aveva partecipato con una sua offerta alla gara sulla privatizzazione dell’acqua pubblica in Grecia. (…)
I lauti compensi che Verhofstadt riceve da Sofina potrebbero sollevare dubbi circa un potenziale conflitto di interesse che lo coinvolge in numerosi settori politici in cui il Parlamento europeo legifera e su cui lui stesso, come deputato, deve votare”.